Sergio Caputo inaugura la XXXI stagione del FolkClub

Sergio Caputo inaugura la XXXI stagione del FolkClub

Sergio Caputo: il cantautore e crooner romano inaugura la XXXI stagione. Uno stile unico che affonda le sue radici nel jazz e spazia nei ritmi latini. Un linguaggio letterario che si mescola al quotidiano e alle nevrosi metropolitane, dando vita a testi considerati veri e propri esempi di poesia contemporanea. Tutto questo è Sergio Caputo: cantautore e crooner romano che venerdì 5 ottobre inaugurerà la XXXI stagione del FolkClub. Al FolkClub il cantautore romano si esibirà alla chitarra acustica, accompagnato al basso da Fabiola Torresi e alla batteria da Alessandro Marzi, una formazione essenziale e minimalista.

Adfarmchicas per Folk Club

annuncia:

Venerdì 05 ottobre, ore 21.30

Sergio Caputo Trio (IT)

Il cantautore e crooner romano inaugura la XXXI stagione

Ingresso: 30 €/ Minori di 30 anni: 15 € 

Prenotazione online da mercoledì 12 settembre

Uno stile unico che affonda le sue radici nel jazz e spazia nei ritmi latini. Un linguaggio letterario che si mescola al quotidiano e alle nevrosi metropolitane, dando vita a testi considerati veri e propri esempi di poesia contemporanea. Tutto questo è Sergio Caputo: cantautore e crooner romano che venerdì 5 ottobre inaugurerà con un imperdibile concerto la XXXI stagione del FolkClub.

Caputo inizia la sua carriera musicale verso la fine degli anni ’70 al mitico Folk Studio, lo storico locale di Roma in cui si è formata buona parte della musica d'autore italiana.

Il suo primo album, 'Un sabato italiano', pubblicato nel 1983, è considerato un classico della musica italiana: un meritatissimo successo, immediato e straordinario, dovuto alla qualità delle canzoni, all’originalità del lessico usato nei testi -colorato e scoppiettante-, e a uno swing accattivante. Un album celebrato nel suo trentennale con l’uscita di ‘Un sabato italiano 30’, remake in versione jazz del primo disco, e nel trentacinquesimo anniversario con la pubblicazione di Oggetti smarriti, lavoro unplugged che raccoglie in versione acustica canzoni meno conosciute perché non lanciate come singoli e tre inediti. Oggetti smarriti è un viaggio lento, rilassato e molto godibile all’interno della poetica di Caputo. Un disco scarno, diretto e senza finzioni, lontano dalle isterie metropolitane. Un album che evidenzia e sottolinea le grandi capacità autoriali del cantautore romano che vanta collaborazioni eccellenti con Dizzy Gillespie, Lester Bowie, Tony Scott, Mel Collins (King Crimson), Tony Bowers (Simply Red), Enrico Rava, Roberto Gatto e molti altri.

Quella di Sergio Caputo è una lunga carriera fatta di più di quindici pubblicazioni, due libri -Disperatamente (e in ritardo cane) e Un sabato italiano memories-, e svariati live in giro per l’Italia e per il mondo in varie formazioni, dal solo-unplugger alla big band. Al FolkClub il cantautore romano si esibirà alla chitarra acustica, accompagnato al basso da Fabiola Torresi e alla batteria da Alessandro Marzi. Una formazione essenziale e minimalista, ideale per l’atmosfera intima del FolkClub e per mettere a nudo i successi di questo straordinario artistica.

Degli anni ’80 Sergio dice: …che cosa rimane in me di quegli anni? Molto, e l'ho scoperto proprio reinterpretando Un sabato italiano: il sound era invecchiato ma le canzoni no, perché parlavano di sentimenti, dell'inquietudine del crescere quando non si è più adolescenti, di elementi senza tempo. Di quel periodo non posso che avere bei ricordi: sono stati quelli della mia indipendenza, dell'emancipazione, della vita romantica ispirata ai grandi scrittori della Beat generation. Gli anni ‘80 furono il superamento del buio del decennio precedente, pilotato da oscure forze i cui testimoni oggi non sono più in vita. Furono un salto in avanti, cosa che gli anni che stiamo vivendo -ahimé- non riescono a fare.

Ad Un sabato italiano seguono altri undici album in cui Sergio non smette mai di sperimentare nuove chiavi espressive, affermandosi e maturando come autore e performer, conquistando, generazione dopo generazione, un pubblico dai gusti musicali e poetici raffinati. Nel 1999 si trasferisce in California dove si concentra soprattutto sul suonare dal vivo il genere musicale di cui è sempre stato innamorato: il jazz; vive e lavora a contatto con le sue radici musicali e riceve svariati premi radiofonici. Nel 2004 Sergio torna in Italia per un tour di grande successo e pubblica un album strumentale dal titolo That Kind Of Thing nel quale esordisce come chitarrista Smooth Jazz.  Nel 2006 Sergio presenta la sua prima raccolta unplugged dal Titolo A Tu x TU, mentre due anni dopo esce il suo primo romanzo, edito da Mondadori: Disperatamente (e in ritardo cane). Nel 2009 realizza il live La notte è un pazzo con le mèches, che documenta l'esperienza del Sergio Caputo Quintet

Nel 2013 celebra il trentennale del suo primo album con l’uscita di Un sabato italiano 30, remake in versione jazz dello storico album, contenente anche due brani inediti, e con la pubblicazione del libro Un sabato italiano memories, un imperdibile Oscar Mondadori. Nel marzo 2015 esce il nuovo album di inediti Pop, Jazz and Love, interamente in inglese tranne per il singolo A bazzicare il lungomare.  Si tratta del primo album di inediti pubblicato da Sergio in vent’anni, e il suo mix di pop, jazz e poesia torna a riaffermare lo stile che da sempre contraddistingue l’autore. Nello stesso periodo inizia un sodalizio artistico con Francesco Baccini, dando origine a molti concerti e a un nuovo disco dal Chewing gum Blues (ottobre 2017). 

Nel maggio del 2018, trentacinquesimo anniversario di Un sabato Italiano, Sergio produce e pubblica Oggetti Smarriti, un album unplugged che raccoglie in versione acustica canzoni meno conosciute - in quanto non-singoli degli album su cui uscirono.  Il disco contiene anche tre inediti, fra cui il singolo Scrivimi Scrivimi. Oggetti smarriti è un viaggio lento, rilassato e molto godibile all’interno della poetica di Caputo. Un disco scarno, diretto e senza finzioni, lontano dalle isterie metropolitane, che evidenzia e sottolinea le grandi capacità autoriali di Sergio Caputo. Di Oggetti Smarriti Sergio dice: …la maggior parte degli artisti non è mai soddisfatta della prima uscita, con gli anni è sempre tutto un rifare pezzi, e così è stato anche per me. Ma c'è anche un'altra ragione: il pubblico è diventato più lento ad assimilare le novità, così ho raccolto quei pezzi che meritavano un'altra chance. Ho voluto evitare di scimmiottare la prima versione e ho dato loro una nuova veste, quella del falò sulla spiaggia o di una serata con ‘pochi amici con cui tirare a far mattina’, con una chitarra in mano e strumenti recuperati nei mercati delle pulci. Il sound è quello delle serate all'aperto sulle scale di Santa Maria in Trastevere, canzoni che il grosso pubblico non ha colto e che ora sono come nuove. Le ho scelte in base alla possibilità di aderire allo spirito dell'album, quindi accompagnate con una chitarra acustica, e sono tra i brani che ho sempre riproposto nei live quando faccio una pausa unplugge. E a proposito degli inediti dell’album, dichiara: …io sono nato con una vena country folk, poi ho conosciuto i musicisti jazz con cui ho lavorato in seguito, cambiando completamente genere. Il brano Io, l'ombra e la luna riprende le mie radici. Poi c'è Via Borsieri Blues, un pezzo che erano anni che mi chiedeva di essere scritto: a Milano è la via dove si trova il Blue Note, un locale a cui sono molto affezionato, ma il riferimento è a via Borsieri a Roma, dove c'era una trattoria. (La Repubblica).

Sergio partecipa tre volte al Festival di Sanremo ed è uno dei primi artisti a utilizzare il video e le piattaforme online, da Mp3.com a Vitaminic e iTunes. Fin dagli anni ’90 è un artista “indipendente”, privo di legami con le major discografiche, e da indipendente ha trascorso la maggior parte della sua carriera. Fra le sue collaborazioni eccellenti si annoverano nomi come Dizzy Gillespie, Lester Bowie, Tony Scott, Mel Collins (King Crimson), Tony Bowers (Simply Red), Enrico Rava, Roberto Gatto e molti altri. Sergio, oltre a quello per la musica ha anche altri talenti: la pittura, la scultura (fin da bambino) e la cucina - iniziata per gioco, e diventata ora una vera passione.

Sergio Caputo si esibisce attualmente in varie formazioni, che vanno dal solo-unplugged alla big band, ma una delle sue formazioni preferite è il trio, ovvero lui stesso alla chitarra acustica, Fabiola Torresi al basso e Alessandro Marzi alla batteria.  

Iniziamo alla grande!!

L'ingresso è riservato ai soci: tessera associativa vitalizia 10 € (5 € per gli under 30) con una consumazione in omaggio.

Il rinnovo stagionale prevede un contributo volontario a discrezione del socio.

Info: http://www.folkclub.it/ -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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