8 e 9 marzo FolkClub: Oregon e grande musica indiana

8 e 9 marzo FolkClub: Oregon e grande musica indiana

Venerdì 8 marzo dalle 21.30 torna per la quarta volta in via Perrone, ancora per festeggiare il 25esimo compleanno del Club, una delle formazioni più significative della storia della musica degli ultimi 50 anni. Gli Oregon sono stati capaci di fondere jazz e world music, virtuosismo strumentale e linguaggio aperto e accessibile in commistioni dall'etno alla musica brasiliana, dall'indiana all'africana con il jazz e la classica. Una pietra miliare.

Ingresso: 30.00 €  Minori di 30 anni: 15.00 €

Sabato 9 marzo dalle 21.30 il viaggio musicale proposto dal FolkClub porta nell'India più profonda e vera, con il canto di Vidya Rao, una delle principali interpreti del delicato stile di canto Thumri - Dadra, una delle principali forme di musica classica indiana, il cui repertorio è caratterizzato da dolcezza, delicatezza e grazia. La accompagna Kamod Raj Palampuri, musicista che dal cuore dell'India si è trasferito ad Alba.

 Ingresso: 18.00 €   Minori di 30 anni: 9.00 €

 

MARZO

Venerdì   8    OREGON (USA)

Sabato    9    VIDYA RAO & KAMOD RAI PALAMPURI (India)

Venerdì   15   GIOVANNI GUIDI TRIO

Sabato    16   EUGENIO BENNATO

Venerdì   22  TENORES DI BITTI

Sabato    23  CARLO PESTELLI

 

Venerdì 8 Marzo

ore 21.30

OREGON (USA)

Ai vertici assoluti della musica di ogni tempo

CONCERTO ECCEZIONALE

Ingresso: 30.00 € 

Minori di 30 anni: 15.00 €

Scriveva Franco Lucà presentando il loro concerto del 2003: “È indiscutibilmente una delle dieci formazioni migliori al mondo della musica assoluta di ogni tempo: non conoscerli è avere di essa un concetto parziale, è perdere l’opportunità di scoprire gli estremi confini del suono, della composizione, della tecnica. Questo gruppo è fondamentale e la sua opera è pietra miliare inamovibile!”. 

Torna per la quarta volta al FolkClub (dopo gli indimenticabili concerti del 2000, del 2003 e del 2009) questo ensemble unico e inarrivabile. La band nasce nel ’70 grazie a quattro strumentisti con radici musicali scrupolosamente accademiche, in grado di suonare oltre 50 strumenti diversi e votati alla continua ricerca di nuove sonorità, nuove commistioni e influenze musicali: dall’etno alla musica brasiliana, dalla musica indiana all’africana, al jazz, alla classica. Fra quei musicisti, ancora oggi pilastri del gruppo, c’era anche Colin Walcott, scomparso prematuramente nel 1984. È in assoluto il primo gruppo a gettare le fondamenta dei ponti musicali tra Oriente e Occidente in modo metodico, esplorando la musica e filtrandola con un’ottica jazzistica per creare un linguaggio accessibile anche ai non iniziati. Sono i precursori di quella corrente interdisciplinare e cosmopolita che è unica ed eccellente sintesi tra la musica classica europea, l’armonia del jazz americano e le influenze etniche provenienti da tutto il mondo. Voluttuario riportare interamente la biografia di questi giganti della musica mondiale su queste pagine: in più di 4 decenni, gli Oregon hanno suonato in centinaia di teatri e Festival compresi i più prestigiosi al mondo (Carnegie Hall, Lincoln Center, Berlin Philarmonic Hall, Vienna’s Mozartsaal…), collaborato con grandi orchestre (Moscow Tchaikovsky Orchestra) e prodotto oltre venti album, ottenendo prestigiosi premi tra cui un Indie Award, quattro nomination al Grammy e un Best Jazz Album. “Questa musica è così bella per chi la ascolta da suscitare la gioia in chi l’ha composta, musica nelle sue forme più alte… (Jazz Times)”; 

“Il loro continuo nuovo e sperimentale approccio, quasi pioneristico, con il ritmo, gli arrangiamenti e la composizione rendono impossibile una loro catalogazione… superbi… improvvisazione intuitiva, feeling, decisione e un senso di avventura in ogni nota, il risultato è uno solo: OREGON…(Down Beat)”. 

Al Folkclub Ralph Towner (chitarra), Paul McCandless (oboe, sax soprano), Glen Moore (basso) e Mark Walker (percussioni e batteria).

Potevano mancare al nostro 25º compleanno?

 

 

Sabato 9 Marzo

ore 21.30

VIDYA RAO & KAMOD RAJ PALAMPURI (India)

La musica tradizionale indiana ai suoi massimi livelli

Ingresso: 18.00 € 

Minori di 30 anni: 9.00 €

Vidya Rao è una delle principali interpreti del delicato stile di canto Thumri – Dadra, una delle principali forme di musica classica indiana, il cui repertorio è caratterizzato da dolcezza, delicatezza e grazia – madhurya guna. È uno stile che si eleva al di sopra delle regole e della grammatica, conducendo le persone nel regno del puro lirismo. Attingendo a diverse fonti (musica popolare, tradizionale e classica; canti e filosofia sufi e vaishnavi) il thumri da voce alla parte sensuale e a quella spirituale dello shringara rasa, l’emozione dell’amore. Il repertorio thumri comprende l’espansivo thumri bol banao, il ritmico thumri bol baant ki, il cadenzato dadra e le forme derivate di musica popolare (Chaiti, Hori, Kajri, etc) fino all’Urdu Ghazal. Per la tradizione indiana, attraverso le sue strutture fluide, le sue sfumature delicate e le intense emozioni che provoca, il thumri porta suonatori e ascoltatori a imparare a riconoscere il divino nella vita quotidiana. Per molti anni Vidya è stata la più vicina discepola del leggendario cantante Smt Naina Devi, continuando i suoi studi su questo stile dopo la sua scomparsa con il celebre Smt Girija Devi e con Smt Shanti Hiranand. La sua formazione in Khayal sotto lo scomparso Prof. B. N. Datta (e successivamente sotto il maestro Mani Prasad del Kirana Gharana) l’ha aiutata ad assimilare la tradizionale modalità Gayaki e gli stili sia di Banaras che di Licknow. Vidya si è specializzata quindi in Thumri-Dadra e le forme di estrazione popolare affini come Chaiti, Hori, Kajri. Vydia canta anche Ghazal e nello stile tradizionale Thumri-Ang, così come le poesie devozionali del Bhakti medioevale e dei poeti-santi mistici sufi. Il suo repertorio comprende versi sanskriti provenienti dai testi hindu e buddisti e anche le forme elegiache islamiche di Soz e Marsiya e le forme di lode come il Naat. Borsista della Fondazione Ford e del Dipartimento Indiano della Cultura per lo Studio Intensivo del Thumri, Vydia ha condotto numerose ricerche sulla musica e le arti espressive indiane, pubblicando svariati libri e articoli su riviste accademiche e presentando il suo lavoro in conferenze internazionali e seminari in scuole e università in tutto il mondo. Vydia Rao ha ricoperto e ricopre importanti ruoli in diverse istituzioni accademiche nazionali indiane; inoltre è membro di diverse associazioni ed organizzazioni tra cui la Women’s Traditional Healt Practices e la Siddhartha’s Intent Society per l’arte e la filosofia, nell’Himachal Pradesh. Nel corso della sua prestigiosa carriera si è esibita in innumerevoli concerti in tutto il mondo: dalla Svizzera (Montreaux Jazz Festival) alla Cina (Fourth International Conference of Woman - Beijing), dalla Francia (Theatre des Champs Elysees) al Sudafrica (World Summit on Sustainable Development); vanta 11 pubblicazioni discografiche, diverse colonne sonore per il cinema indiano (12 pellicole in tutto) e svariate apparizioni televisive. 

Kamod Raj Palampuri È diplomato in Tabla e Canto classico presso l’università di musica classica Indiana, Pracheen Kala Kendra di Chandigarh. Nato nel 1982, dal 1986 approfondisce lo studio della musica indiana, della voce, del canto classico e di strumenti quali le tabla e l’Harmonium grazie al padre Rajender Paul (rinomato artista dell’Himachal Pradesh) e alla madre, la cantante Sharda Raj Palampuri, e grazie alle lezioni di molti Maestri indiani (il sufi Ayub Khan, Amarjeet Singh, Nirmala Deshpandey, Girija Shankar, Sandeep Bhattacharya di calcutta, Maheswari Devi, Kamal Nayan Kamal, Badal Mishra e Alhaiya Baksh). Stabilmente residente in Piemonte dal 2009, ha elaborato un personale metodo di musicoterapia per donne in gravidanza e laboratori per bambini che si avvale del canto di particolari raga (inni sacri della tradizione musicale indiana) accompagnati dalla vibrazione prodotta dagli strumenti classici indiani quali l’harmonium e la tanpura. 

Torna al FolkClub un’interprete straordinaria che molto raramente si ha occasione di poter ascoltare in Italia.

 

 

 

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